Strudelina di Debora Rossetto

Un affascinante tuffo nella sua storia.

Lo speck, con la sua affascinante alchimia di aromi e sapori, è ben più di un semplice salume. Questo prodotto, emblematico delle regioni alpine, racchiude in sé secoli di tradizioni e sapienza artigianale.

Origini storiche dello speck

Il significato del termine

Il nome “speck” trae origini dal vecchio adagio tedesco che indica qualcosa di “grasso”, un riferimento alla sua ricca marmorizzazione.

Le radici tirolesi

Storicamente, lo speck è un retaggio della necessità di conservare la carne in assenza di refrigerazione, fondendo tecniche di affumicatura e stagionatura.

Differenze regionali

Alto Adige vs. Tirolo

Mentre l’Alto Adige offre uno speck più delicato, il Tirolo punta su note più robuste.

Variazioni europee

Ogni regione imprime una sua specificità, creando un panorama di speck incredibilmente variegato.

Benefici e valori nutrizionali

Profilo nutrizionale

Ricco di proteine e con un buon equilibrio di grassi, lo speck è sorprendentemente nutritivo.

Benefici per la salute

Consumato con moderazione, può contribuire ad una dieta equilibrata.

Conservazione e degustazione

Come conservare lo speck

Lontano da luce e umidità, lo speck mantiene intatte le sue qualità.

L’arte della degustazione

Degustare lo speck è un’esperienza sensoriale, che coinvolge vista, olfatto e palato.

Speck e cultura

Feste e tradizioni

Intorno allo speck ruotano feste e celebrazioni che ne esaltano la storia e il legame con la terra.

Riconoscimenti e certificazioni

IGP e altri marchi di qualità

Lo speck Alto Adige vanta il riconoscimento IGP, testimonianza della sua autenticità e qualità.

Curiosità sullo speck

Aneddoti e storie insolite

Dal suo ruolo in storiche spedizioni a curiosità gastronomiche, lo speck non smette mai di stupire.

Conclusioni

Lo speck è molto più di un alimento: è cultura, tradizione e passione. Un patrimonio gastronomico che continua a deliziare e a raccontare storie, unendo generazioni e superando confini.


Che pezzo di carne si usa per fare lo speck?

Lo speck è una specialità culinaria di origine altoatesina, apprezzata non solo in Italia ma in tutto il mondo per il suo sapore unico e la sua versatilità in cucina. Questo affettato si distingue per la sua particolare lavorazione che combina metodi di affumicatura e stagionatura, conferendogli un aroma e un gusto inconfondibili. Ma qual è il segreto dietro la produzione di uno speck di alta qualità? La scelta della carne giusta è senza dubbio uno degli aspetti più cruciali.

Per la produzione dello speck si utilizza carne di suino, nello specifico, la coscia del maiale. Questa parte viene selezionata con grande attenzione, poiché deve possedere caratteristiche ben precise per garantire l’eccellenza del prodotto finale. La coscia viene scelta in base al suo contenuto di grasso e alla sua consistenza; infatti, un equilibrato rapporto tra magro e grasso è fondamentale per ottenere uno speck che sia allo stesso tempo saporito e morbido.

Dopo la selezione della coscia, questa viene disossata e successivamente sottoposta a una prima salatura a secco, durante la quale vengono aggiunti sale, pepe, aglio, bacche di ginepro e altre spezie secondo ricette che variano leggermente da produttore a produttore ma che rispettano la tradizione altoatesina. Segue poi una fase di riposo che permette alla carne di assorbire gli aromi delle spezie. Successivamente, lo speck viene leggermente affumicato a basse temperature con legno selezionato, tipicamente quello di faggio o abete rosso, il che contribuisce a conferirgli quel gusto affumicato tanto caratteristico. Infine, il processo si conclude con una lunga stagionatura in ambienti freschi e ben areati delle valli altoatesine.

La scelta accurata della coscia del maiale e il rispetto delle fasi tradizionali di lavorazione fanno dunque dello speck un prodotto unico nel suo genere, capace di racchiudere tutta la sapienza artigianale delle terre altoatesine. Che sia gustato da solo come antipasto o impiegato come ingrediente raffinato in numerose ricette della cucina italiana e internazionale, lo speck continua a conquistare palati in ogni angolo del globo grazie alla sua qualità indiscussa.

Che differenza c’è tra il prosciutto e lo speck

Quando si parla di affettati italiani di alta qualità, prosciutto e speck spiccano indubbiamente per popolarità e gusto. Entrambi sono ingredienti chiave nella cucina italiana, amati per il loro sapore ricco e la loro versatilità. Tuttavia, nonostante le somiglianze superficiali, prosciutto e speck presentano differenze significative in termini di metodo di produzione, origine geografica e caratteristiche organolettiche.

Il prosciutto è un termine generale che si riferisce a un tipo di prosciutto crudo stagionato, prodotto principalmente in due varietà famose: Prosciutto di Parma, dalla regione dell’Emilia-Romagna, e Prosciutto di San Daniele, dal Friuli Venezia Giulia. La produzione del prosciutto prevede la salatura a secco delle cosce posteriori del maiale. Dopo la salatura, le cosce vengono lasciate riposare per assorbire il sale uniformemente. Successivamente, avviene il processo di lavaggio, asciugatura e stagionatura che può durare fino a 24 mesi. Questo lungo processo conferisce al prosciutto il suo sapore dolce e delicato.

Lo speck, d’altra parte, è tipico della regione dell’Alto Adige/Südtirol. La sua produzione combina elementi dei metodi di affumicatura nordici con quelli di stagionatura mediterranea. Le cosce del maiale sono dapprima leggermente salate e insaporite con una miscela di aromi come alloro, ginepro, coriandolo e pepe nero. Poi viene sottoposto a una leggera affumicatura a freddo con legni specifici che gli conferiscono un aroma distintivo. Infine, lo speck viene stagionato all’aria aperta per circa sei mesi. Questo processo gli dà una texture più compatta rispetto al prosciutto e un sapore più intenso e affumicato.

La scelta tra prosciutto e speck dipende largamente dal gusto personale e dall’uso culinario previsto. Mentre il prosciutto tende ad essere favorito per la sua dolcezza ed è spesso servito come antipasto o parte di piatti freddi, lo speck con il suo caratteristico aroma affumicato è versatile in cucina: eccelle sia negli antipasti che come ingrediente per insaporire primi piatti robusti o accompagnamenti.

In conclusione, sebbene prosciutto e speck condividano la loro origine dall’arte salumiera italiana, le loro differenze nel processo di produzione, sapore e utilizzo in cucina li rendono distinti e unici nel proprio genere. La scelta tra questi due affettati dipenderà dal contesto culinario e dalle preferenze personali. Sperimentare con entrambi può offrire una ricca comprensione delle diverse tradizioni regionali italiane e arricchire il repertorio culinario di chiunque sia appassionato della cucina italiana.

Che taglio di carne e lo speck

Lo speck è un tipo di prosciutto crudo affumicato che proviene principalmente dall’Alto Adige, una regione del nord Italia. Tradizionalmente, lo speck si ottiene da una particolare lavorazione della coscia di maiale, che combina l’essiccazione all’aria tipica del prosciutto crudo con l’affumicatura leggera. Questo processo conferisce allo speck il suo caratteristico sapore ricco e aromatico, distinguendolo da altri tipi di prosciutto.

La preparazione dello speck inizia con la selezione della coscia di maiale, alla quale viene applicata una miscela di sale, pepe, aglio, ginepro e varie erbe aromatiche. Questa fase di salagione dura circa due settimane, durante le quali la carne assorbe i sapori delle spezie e inizia il processo di conservazione. Successivamente, la carne viene lavata per rimuovere il sale in eccesso e lasciata riposare per qualche giorno.

Il passaggio successivo è l’affumicatura, che si realizza esponendo lo speck al fumo di legno di faggio a basse temperature per alcune settimane. Questo processo non solo contribuisce al sapore distintivo dello speck ma aiuta anche a prolungarne la conservazione. Dopo l’affumicatura, lo speck viene lasciato stagionare all’aria per un periodo che può variare da diversi mesi fino a oltre un anno, a seconda delle dimensioni della coscia e delle preferenze produttive. Durante questo tempo, lo speck perde parte della sua umidità originale e sviluppa ulteriormente il suo gusto unico.

In cucina, lo speck si presta a molteplici utilizzi: può essere gustato da solo come antipasto o utilizzato come ingrediente raffinato in diverse ricette. Dal taglio sottile per arricchire insalate e panini fino all’utilizzo in pezzi più grandi in piatti più elaborati come risotti o stufati; lo speck aggiunge sempre un tocco distintivo grazie al suo equilibrio perfetto tra sapidità e affumicatura.

In conclusione, lo speck non rappresenta soltanto un taglio di carne ma è anche espressione della tradizione culinaria dell’Alto Adige. La sua lavorazione artigianale riflette l’unione armoniosa tra natura e sapere fare dell’uomo, regalandoci un prodotto dal gusto incomparabile capace di soddisfare anche i palati più esigenti.Lo speck, con la sua affascinante storia e il processo di produzione unico, rappresenta una vera e propria gemma della gastronomia italiana, in particolare dell’Alto Adige. La scelta del taglio di carne, la coscia di maiale, non è casuale ma è fondamentale per ottenere quel sapore e quella consistenza che lo caratterizzano. L’abilità artigianale nella lavorazione, la pazienza nella stagionatura e l’utilizzo di spezie selezionate si combinano in un prodotto che va oltre il semplice consumo alimentare, diventando un vero e proprio viaggio culinario nelle tradizioni di una regione.

L’impiego dello speck in cucina testimonia la sua versatilità e capacità di elevare ogni piatto in cui viene inserito. La sua presenza in antipasti, primi e secondi piatti dimostra come uno stesso ingrediente possa adattarsi a contesti diversi mantenendo intatta la propria identità gustativa. Questo prosciutto affumicato non è solo un alimento da gustare ma anche un elemento di connessione con una cultura e un territorio ricchi di storia.

Inoltre, lo speck si presta a essere protagonista nelle occasioni conviviali, dove il sapore intenso e la texture particolare possono essere apprezzati nella loro piena espressione. Il suo ruolo centrale nelle tradizioni culinarie dell’Alto Adige ne fa un ambasciatore della gastronomia locale nel mondo, simbolo di qualità e tradizione.

In conclusione, lo speck non è soltanto un taglio di carne ma rappresenta una parte integrante del patrimonio culturale dell’Alto Adige. La sua produzione artigianale e il gusto distintivo rendono ogni assaggio un momento speciale, capace di trasportare chi lo degusta nel cuore delle Alpi italiane. La passione per la qualità e il rispetto delle tradizioni che guidano i produttori di speck sono garanzia di un prodotto eccezionale che continua a conquistare tavole in Italia e nel mondo.

Come si produce lo speck

Lo speck è un salume affumicato e stagionato che ha le sue radici nelle tradizioni culinarie dell’Alto Adige, una regione situata nel nord Italia. La produzione dello speck combina metodi di conservazione sia del prosciutto crudo che del prosciutto affumicato, creando un sapore unico che ha conquistato palati in tutto il mondo. Ma come si produce esattamente questo prelibato prodotto?

La prima fase nella produzione dello speck è la selezione delle cosce di maiale, che devono essere di alta qualità e provenire da animali ben allevati. Dopo la selezione, le cosce vengono rifilate e poi massaggiate con una miscela di sale, pepe, aglio, ginepro e altre erbe aromatiche. Questa fase è cruciale poiché la giusta proporzione di sale ed erbe influenzerà notevolmente il sapore finale del prodotto.

Successivamente, le cosce vengono lasciate a riposare in un ambiente fresco per circa due settimane per permettere al sale e alle erbe di penetrare bene nella carne. Dopo questa fase di salagione, segue l’affumicatura. L’affumicatura dello speck si effettua bruciando legni selezionati – tipicamente legno di faggio – ma con una fiamma contenuta in modo da esporre la carne a un fumo freddo. Questo processo dura generalmente da una a due settimane e conferisce allo speck il suo caratteristico aroma affumicato.

L’ultimo passaggio è la stagionatura, che avviene in ambienti ben areati dove l’umidità e la temperatura sono controllate attentamente. La stagionatura può durare da sei mesi fino a oltre un anno; durante questo tempo, lo speck sviluppa il suo sapore e texture distintivi.

In conclusione, la produzione dello speck è un processo complesso che richiede esperienza, pazienza e attenzione ai dettagli. Il risultato finale è un prodotto di alta qualità che rappresenta l’eccellenza della tradizione culinaria dell’Alto Adige.

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